Recensioni

INTUIZIONI
Galleria Grey
Alessandria 2011

Non sussiste altro genere di conoscenza superiore
alla scienza, all’infuori dell’intuizione.

Aristotele, Analitici secondi II, 19, l00b


Il suo lavoro rigoroso - parimenti al pensiero - reca felicemente ed efficacemente quelle che potremmo definire, nell’area complessiva di una tela […] porzioni di inaspettato: è quest’inaspettato al nostro sguardo […] ad aprire un varco nella visione, a creare un nuovo punto di fuga […]

Intuizioni ci è sembrata l’interpretazione, forse più suggestiva, ma anche più corretta per questi componimenti di oggi frutto di una scelta grafica esclusiva che ritiene l’antico strumento del torchio titolare principalmente di possibilità di un risultato unico, il cui effetto è già tracciato in potenza, nell’ideazione. La ricerca dell’artista che implica l’utilizzo anche di materiali non tradizionali e il privilegio della monotipia, si basa dunque su una tecnica incisoria/calcografica non come arte riproduttiva, bensì “produttiva”, come ella stessa ama sottolineare.

Anche qui, scopriamo che tutta la dissertazione sull’impiego dei diversi materiali e naturalmente il risultato dell’impiego medesimo, piuttosto che tutta la pedagogia della scuola di Weimar, confluiscono nella poetica della Contarini, impegnata come artista che affida alla deontologia dei materiali e alla grafica pensata per i bambini - vedi il progetto
“Graficamente. L’Incisione dall’infanzia in poi” – una vera e propria mission.

[…] una visita approfondita nel suo studio di Brera esclude qualunque possibilità di un’arte che non sia completamente originale, rigorosamente messa a punto e rigorosamente spiegata.

Francesca Liotta, Alessandria 2011


Attualmente la ricerca di Adriana Contarini ricorda il “color field painting” di Barnett Newman per l’equilibrio che caratterizza le sue opere tra attenzione al colore e apertura verso spazi geometrici ben delineati.

Questo è evidente anche nelle opere monocrome in cui lo spazio, pur ben definito, sembra aprirsi verso l’infinito.”

“Contarini, l’arte della geometria”
Alberto Ballerino, IL PICCOLO Alessandria 2011


GRAPHIC SKY ______2010
Studio Bianchi SpazioArte
Milano 2010


La personale di Adriana Contarini, che vede esposta una selezione di diverse nuove opere appositamente create, costituisce conferma di un approccio estetico originale e di un percorso creativo di chiara coerenza linguistica. Percorso svolto, in gran parte, all’insegna di una poetica tesa ad esplorare le infinite possibilità dell’arte astratta, avvalendosi di una tecnica calcografica concepita sperimentalmente.


Opere, monotipi e carte intelate, frutto di un ribaltamento di prospettiva nell’uso della tecnica, che sortiscono da tagli e incastri di materiali insoliti (sottili lastre metalliche, tele, brani di pellicola) passati al torchio e sondati nelle loro molteplici possibilità conseguendo effetti, a volte, imprevedibili.


Un modus operandi, il suo, che coniuga in un equilibrio sapiente, rivelatore della formazione matematica, un attento controllo compositivo ed una fresca spontaneità creativa e che si traduce in ritmo e poesia del colore evocatrici di stati d’animo e della mente. L’attuale rassegna deve il titolo ad una interessante composizione dal profilo architettonico, modulata dal gioco di orizzontalità e verticalità su delicati toni di verde e mandarino, stilisticamente matura per sapienza compositiva ed eleganza cromatica.


Particolarmente raffinato un “quartetto” di opere dal ritmo musicale su piccole variazioni di forma e di accordi inaspettati di colore, mentre suggestioni di realtà emergono in altri scenari astratti dove la forma di una vela all’orizzonte o il profilo di un libro, su cui si articola una rappresentazione visiva di ocra, verde, amaranto, nero vivificata dal dinamismo di segni, palesano il pensiero poetico dell’artista. Ogni opera sembra originare la successiva e, sempre più, l’invenzione compositiva si articola nello sviluppo di un tema espressivo che dipana, in opere diverse, una intuizione interiore tradotta in narrazione visiva.

Anna Pierpaoli, Milano 2010


ADRIANA CONTARINI
Luca&Andrea Spazio
Arte Milano 2010


L'opera di Adriana Contarini è l'espressione di un linguaggio ritmico, di un incontro tra segni e figure, con accostamenti imprevedibili. Da tagli e incastri di materiali diversi, l'uso del torchio imprime sulla carta immagini astratte, simbolo di un legame inusuale tra linee, colori e superfici. Nascono così combinazioni dagli effetti cromatici inaspettati, dove la geometria delle forme si apre alla contaminazione dei colori. Come nuclei di un linguaggio sperimentale, l'armonia di ogni opera si racchiude in un equilibrio espressivo dinamico.

Federica Digiorgio, Milano 2010


RITMOGRAFIE
Galleria Dell’Immagine
Rimini 2008


Una pittura astratta, la sua, scevra da rigide geometrie, che sa trasferire stati d’animo, suggestioni ed emozioni. In alcune opere è l’espressione intensa, vivace ed anche briosa del colore dai confronti sfumati a generare un forte impatto visivo nella costante dialettica di libertà e rigore. In altri sono ritmi lineari, frammenti di pellicola, colori, bianchi e neri recanti tracce, percorsi, modulazioni di segni, macchie ad evocare uno spazio interiore.


L’apparizione di un colore vivace nello spazio di una piccola forma geometrica o di una fascia sottile nel protagonismo del nero e del grigio definisce immagini particolarmente raffinate.

Anna Pierpaoli, Rimini 2008


ADRIANA CONTARINI
ZEN - SpazioArte
Roma 2007


Un mix di effetti geometrici e palpitazioni coloristiche sortiscono effetti imprevedibili e fuori controllo. Cose come pezzetti di tela oppure lastre metalliche sottilissime, rettangolari o quadrate, sono le basi materiali dei supi lavori. Un pezzetto di pellicola é per esempio l’oggetto dell’opera in bianco e nero “Film”.


In realtà l’artista non è interessata a mostrare un’idea specifica, vince la fantasia di chi osserva […]

Tullio Pacifici, Roma 2007


PRATICAMENTEROSA
Galleria Zerologico
Milano 2007


Nelle opere di Adriana Contarini prevale una sfera soggettiva grazie all’uso di accostamenti cromatici e geometrici che rivelano un metodo personale dell’artista. Una proposta nuova di arte astratta, realizzata con il torchio, suggestiva e poetica che si concentra sullo sviluppo linguistico e compositivo del lavoro ed esprime condizioni emotive.

Chiara Gasparini e Federica Digiorgio, Milano 2007


ADRIANA CONTARINI
ZEN - SpazioArte
Milano 2006


[…] tratti sottili che, in certi casi possono ricordare giochi da lavagna. Geometrie che cambiano sembianze,in discussione con macchie di colori, tra piani penellati ed effetti monocromatici di fluidità, di contorsioni, di piegature, di accidentali combinazioni […]


Possono sembrare paesaggi glaciali, lunari, marine piuttosto che pieghe delle cortecce, tele stropicciate di tessuti o di metalli, traiettorie, filettature, segni, anche ancestrali. […]


Cromaticità da altri mondi, inserzioni che si autoalimentano con le loro separazioni, incastri, scontri come emozioni caotiche e regolari che si scambiano imprevedibili effetti finali.

Tullio Pacifici, Milano 2006


ADRIANA CONTARINI
Galleria VENEZIA VIVA
Venezia 2005


La superficie si fonde in un principio intrinseco di forma e cromatismo; l’espressione artistica si muove nell’assidua ricerca di equilibrio. […]


Una ricerca che attraversa la logica della visione, che si immerge nelle campiture di colore, che cerca l’idea principale, che scova la natura dell’invenzione, ma che soprattutto rende partecipe chi osserva di un’esperienza particolare: quella di scavare nei propri ricordi più profondi, nelle immagini celate nella mente, nelle figure nascoste nel proprio animo. Lavori che comunicano, sussurrano, ma non raccontano un’unica storia. L’intensità di un colore, una sfumatura particolare, una semplice linea creano un contesto, un’intuizione che vive senza tempo, che muta attraverso una continua sovrapposizione di concetti e superfici.

Jlenia Selis, Venezia 2005


E’ difficile dare una definizione linguistica dei fogli che Adriana Contarini realizza con procedimenti tecnici d’invenzione, mettendo in relazione, contaminandoli anzi, mezzi e materiali.


Il suo scopo è solo quello di giungere ad una ben ordinata visione inoggettiva, attenta al rigore della geometria e tuttavia contraddicendola, servendosi dunque, in maniera affatto disinibita, e contemporaneamente, di ogni possibilità che la grafica d’arte le offre.

Enzo di Martino
IL GAZZETTINO Venezia 2005


G.U.T.
Galleria ANTONIO BATTAGLIA
Milano 2005


Non solo rosso , ma sempre con brio […] Una mostra di recentissime tecniche miste, anche di grandi dimensioni, sino a un metro di lunghezza, in cui a esibirsi nella maestria delle infinite sfumature sono anche il giallo, il blu, il verde e l’ocra. Titoli astratti - ma sono poi astratte le emozioni? “Distacco” e “Verità”, “Bellezza” e “Stranezza”, di raffinati equilibri. Musica da ascoltare con gli occhi, sono state definite le tele di A.C..Una musica alla Xenakis, la geometria che si smaterializza, la composizione che segue il suo rigore fra dramma e piacere.

Gian Marco Walch
“Contarini, musica da ascoltare con gli occhi”
IL GIORNO Milano 2005


“ROSSO CON BRIO”
SURIMONO SpazioArte
Milano 2004


Gioca abilmente con il rosso, Adriana Contarini, un’artista capace di cimentarsi con l’acquarello così come con l’incisione. E ci gioca oltre che con esperta abilità, con brio. Opere di diversi formati e, ma soprattutto di diversa ideazione e realizzazione, tutte centrate su due lievi punti di forza: la forma e l’ elemento cromatico. Siano i monotipi […] siano le carte intelate […] siano i collage velati […] Adriana Contarini dovunque gioca con il rosso.


Lo inserisce, lo nasconde, lo fa riapparire, vibrare, quasi giocare a sua volta.

Gian Marco Walch
“Contarini il versatile brio di un’artista in rosso”
IL GIORNO Milano 2004


“TERRE D’ACQUA” E “RITMI ASTRATTI”
SALA DELLE COLONNE Corbetta (Mi) 2003

“L’arte è mediatrice dell’ineffabile”J.W. GOETHE


[…] in effetti, è una artista ricercatrice che, fin dai primi passi nella scuola, ebbe maestri che la condussero nei segreti della figura e della forma.

Il risultato è tangibile, lo riscontriamo in questa mostra bipolare, in cui le estasi delle “Terre d’acqua” si si contrappongono alle distillate sintassi spaziali di “Ritmi astratti.
Il tutto avviene su carta, sensibile carta immacolata: da una parte la mano che comanda il pennello, dall’altra il torchio che comanda e trasmuta i segni smaterializzati provenienti da lacerti metallici.Il fine non è la copia della realtà, e nemmeno la fotocopia di un sembiante, bensì “l’arte è mediatrice dell’ineffabile”.

“Terre d’acqua“ è una serie di acquarelli eseguiti in diversi anni, in luoghi che vanno dalla natia Rimini, alla laguna di Venezia, alla Corsica, alla Croazia, per giungere al lago Tana in Etiopia. Luoghi in cui i due elementi primordiali, terra e acqua, sono fusi dall’aria, la quale prende a volte le diverse coloriture della luce. Lavori anche di pochi centimetri, ma la cui forza sta nella visione simultanea di uno spazio immenso. Anfiteatri senza esseri umani, nè forme geometriche di luoghi abitati.

“Ritmi astratti” è una serie di raffinati pezzi unici, creati nello studio di via Brera, nel cuore di Milano. Chi ammira questi fogli è come se ascoltasse musica con gli occhi. Infatti essi presentano orchestrazioni tonali, svariatissime, con dissonanze, sincopi, ritmi, accelerazioni e dilatazioni, fughe; il tutto per via formale e puramente segnica. La composizione ha un registro dinamico, nel senso che le varie forme rettangolari - larghe o strette, lunghe o corte - interagiscono senza sopraffarsi ma anche senza soccombere. Lo spettatore gode questa geometria senza geometria, questa architettura senza architettura.
Questa geometria che vive gli episodi del frottage […]

Riccardo Barletta, Milano Aprile 2003


TERRE D’ACQUA
Palazzo
RIPA RIMINI 2001


Carte immerse nel blu cobalto […] Un lavoro di sintesi, uno studio approfondito e sapiente delle tecniche per arrivare all’essenzialità dell’opera.

Silvia Pacassoni IL PONTE , Rimini 2001


Le opere […] fondano il loro spessore poetico su una tecnica particolarmente precisa e sul dominio della materia (l’acqua) non facilmente plasmabile […] .la sapienza dell’artista si rivela nel dare forma alla friabilità della sabbia, alla solidità della roccia e all’impalpabilità del cielo nel loro incontro con il mare.

Alessandro Giovanardi IL PONTE , Rimini 2001


CARTE E TELE
Palazzo RIPA
RIMINI 1998 


Espressione di una poetica sottile, delicata che si coniuga con freschezza d’ esecuzione e capacità di cogliere e fissare gli istanti più effervescenti e irripetibili della composizione. Una calibrata meditazione tra fantastico e concreto. Di Adriana Contarini mi attira anche l’opera grafica: trovo interessanti le sue monotipie: in esse noto il gusto della ricerca, quella seria, ponderata, meticolosa che fa uscire l’artista dal figurativo per immergerlo nei suggestivi effetti delle combinazioni del colore e della libertà di composizione. Sperimentazioni audaci, a volte anche provocatorie, ma sempre efficaci e piacevoli. E poi le gradevoli puntasecche, dove A.C. ritrova quel tocco leggero e pacato di linee e d’immagine, tipico nella tradizione dell’incisione.

Manlio Masini
“Riflessi sul mare”
ARIMINUM, Rimini 1999